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Quelli di Auronzo-Cortina sono presenti solo su chiamata. Bettiol: «Lo facciamo con il cuore»

CORTINA. All'una di notte, sulla frana di Acquabona, sono stati chiamati anche i volontari della protezione civile di Auronzo-Cortina. I volontari, guidati da Adriano Zanella, con il nuovo piano di emergenza non monitorano più la frana h24, ma intervengono solo su chiamata a supporto delle forze dell'ordine e dell'Anas. Giovedì notte è andata sul posto Viviana Bettiol, referente della sezione di Cortina della protezione civile, guidata dal gruppo di Auronzo. «La chiamata è arrivata a Zanella», spiega la Bettiol, «che mi ha contattata: e così sono andata ad Acquabona. La colata questa volta non era di grandi dimensioni. Io mi sono occupata del gruppo fari e ho collaborato con gli altri che stavano ripulendo il manto stradale». I lavori sono stati eseguiti sotto la pioggia battente, ma i volontari con freddo, pioggia, caldo o altre condizioni anche proibitive sono sempre pronti a partire per dare una mano.

«Lo facciamo con il cuore, ammette la Bettiol, «non ci disturba essere chiamati di notte, sebbene al mattino poi dobbiamo andare a lavorare. Siamo in agosto ed è dura per tutti, ma ad ogni chiamata rispondiamo anche con una punta di orgoglio, consapevoli che possiamo essere di aiuto alla comunità. Essere volontari per noi è un onore, le difficoltà le affrontiamo assieme agli altri». La collaborazione avviene con tutti, dai dipendenti Anas ai vigili del fuoco permanenti e volontari, a tutte le forze che intervengono. «Siamo anche sempre alla ricerca di nuovi volontari. La protezione civile Auronzo-Cortina è una grande famiglia pronta ad accogliere chiunque».

Ma sulla frana, in piena notte, con la pioggia battente non avete paura? «Sinceramente no», risponde la Bettiol, «è importante non farsi prendere dal panico. Ognuno in caso di emergenza ha il suo compito e si concentra su quello. Io, ad esempio, mi sono occupata del gruppo fari. Giovedì poi la colata non era enorme. Domenica 14, invece, erano scesi massi abbastanza grandi e a vederli ci siamo stupiti tutti. L’altra sera c'era per lo più acqua, tanta acqua mista a fango e ghiaia». Anche ieri gli operai dell’Anas hanno continuato a lavorare per ripulire i canali fatti affinché la colata, perdendo di intensità e velocità, finisca più verso il Cadore e non a picco sulla statale. 

 

(a.s.)