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Cima Gogna, frana sorvegliata dalla Protezione civile

 

AURONZO. In attesa di capire come intervenire per mettere in sicurezza l’area, il sindaco di Auronzo Tatiana Pais Becher, di comune accordo col collega di Vigo Mauro Da Rin Bettina, ha incaricato la protezione civile di Auronzo di monitorare la frana di Cima Gogna che, ostruendo il regolare corso del fiume Piave, ha generato un piccolo lago naturale.

Una situazione in divenire che al momento, in attesa dei lavori di ripristino, va tenuta sotto controllo soprattutto in caso di maltempo. Ecco perché il sindaco, nella giornata di mercoledì, ha firmato un’ordinanza che assegna alla locale squadra di protezione civile la sorveglianza della zona. 

«Ci attiveremo solo in caso di violente perturbazioni che potrebbero riattivare la frana e al tempo stesso innalzare pericolosamente il livello del piccolo lago creatosi nel letto del fiume», fa sapere il responsabile della protezione civile di Auronzo Adriano Zanella. «A livello operativo, nell’arco di due, massimo tre giorni, saremo pronti, ma già nelle prossime ore i nostri volontari torneranno nella zona per effettuare alcune verifiche».

Già allestito un programma di interventi utili per monitorare al meglio la situazione: «Non siamo muniti di strumenti tecnologici, per cui siamo costretti a operare con i mezzi a disposizione, che comunque riteniamo efficienti per questa tipologia di interventi. Allestiremo inoltre due o tre punti di controllo».

Sul fronte della frana di Cima Gogna la protezione civile di Auronzo a rotazione impegnerà tutti i volontari a disposizione, nel frattempo il responsabile Adriano Zanella aggiunge: «Abbiamo un ponte radio sul Tudaio e tempo fa, mentre scendevamo dal monte, abbiamo notato a valle quel piccolo lago. Sarà lì da almeno due mesi».

Oltre a monitorare frana e livello del bacino, la protezione civile sarà chiamata a tenere alla larga curiosi e pescatori: «Questi ultimi sono gli unici in grado di raggiungere quell’area perché non esistono sentieri e risalire il fiume attraverso un canalone è opera particolarmente complessa e faticosa» conclude Zanella, “in tutti i modi sorveglieremo l’area con i nostri mezzi affinché nessuno si avventuri in una zona che, va ricordato, si presenta oggi particolarmente instabile».

(dierre) CorriereDelleAlpi