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Gli occhi puntati sulla frana del Popena

I volontari della Protezione civile di Auronzo

si alternano 24 ore al giorno nell’opera di monitoraggio

 

 

AURONZO. Agosto si conferma un mese particolarmente impegnativo per i volontari della protezione civile di Auronzo. La più recente ondata di maltempo ha colpito anche Misurina. La frana venuta giù dal Popena si è fermata a poche centinaia di metri da due alberghi, Lavaredo e Sport, una pizzeria ed lcune case private. Si spiega così il monitoraggio h24, soprattutto nelle ore notturne, con l’ausilio di una fotocellula di ultima generazione. 

«Abbiamo ricevuto i complimenti dei tanti turisti presenti a Misurina», racconta il presidente Adriano Zanella, «ci hanno detto di essere più tranquilli sapendo che lì fuori c’è qualcuno al lavoro per la loro incolumità. Di notte dormono sereni, per questo motivo nessuno si è allarmato di fronte alla frana; anche se, quando c’è brutto tempo, le attenzioni verso la montagna aumentano».

Ogni giorno nell’area di Misurina sono due i volontari della protezione civile di Auronzo al lavoro: «Arriviamo anche a tre», prosegue Zanella, «da qualche giorno abbiamo allestito un campo operativo mobile che ci permette di lavorare nelle migliori condizioni. Il faro è tenuto costantemente acceso e viene controllato attraverso una grossa vetrata. In caso di maltempo le ore di vigilanza aumentano, gli ultimi turni sono andati dalle sei del pomeriggio alle sette del mattino». 

La squadra operativa di volontari appartenenti alla protezione civile di Auronzo può contare su una decina di elementi attualmente suddivisi tra Misurina e Cima Gogna, dove la grossa frana che ha ostruito il regolare corso del Piave rappresenta un altro impegno gravoso: «Anche lì il controllo è giornaliero, ma le attenzioni aumentano in caso di maltempo», aggiunge Zanella, «per fortuna possiamo contare su un gruppo di volontari residenti proprio a Cima Gogna. Sono loro che, quando serve, accorrono sul posto trovandosi a breve distanza. A proposito di Cima Gogna, l’ultimo controllo effettuato ha mostrato un sensibile calo dei livelli del bacino, anche fino a mezzo metro. Questo significa che il fiume è tornato a scorrere trovando un varco sotto le pesanti rocce diminuendo notevolmente i potenziali rischi di esondazione. Anche lì, come a Misurina, le attività di monitoraggio proseguiranno fino a quando i lavori di ripristino non saranno conclusi». 

Territorio di Auronzo ma non solo tra gli impegni della squadra di protezione civile, che ha ricevuto i complimenti dell’assessore Bottacin: «Ci hanno fatto molto piacere ed al tempo stesso caricato per proseguire il nostro operato a favore del territorio», conclude il presidente Zanella, «nei giorni scorsi siamo stati anche ad Alverà ed un tipo di servizio simile a quello che stiamo portando avanti a Misurina lo abbiamo effettuato lo scorso anno ad Acquabona». 

(dierre) CorriereDelleAlpi